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Fredy Franzutti coreografo ospite al Teatro dell'Opera di Sofia

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Il coreografo italiano Fredy Franzutti, direttore dal 1995 del Balletto del Sud , è impegnato in questi giorni in Bulgaria nella realizzazione di tre differenti creazioni per la compagnia del Balletto Nazionale del Teatro dell'Opera di Sofia : il Boléro di Ravel, il passo a due di Sylvia e i movimenti coreografici dell’opera Elektra di Strauss.  Franzutti era già stato ospite del teatro di Sofia nel 1997, in occasione della creazione di un breve balletto, On the Crossing , su musiche di René Aubry per dieci solisti del teatro. Nel 2019 ha realizzato la sua versione coreografica dei Carmina Burana di Orff, che, a partire dalla scorsa stagione, è entrata stabilmente nel repertorio del Balletto Nazionale , con numerose repliche nel corso di tutto l’anno. La prima di Elektra, con la regia di Plamen Kartaloff, è in programma giovedì 26 novembre – con replica il 29 –. Le coreografie di Boléro e del passo a due di Sylvia sono previste per il galà del 31 dicembre, con repliche nell...

Resurrexit Cassandra al Napoli Teatro Festival tra necessario e superfluo

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  Resurrexit Cassandra. Performer Stella Höttler. Napoli Teatro Festival Italia 2020. Photo Wonge Bergmann Il  Napoli Teatro Festival Italia  (ri)porta in scena un lavoro di  Jan Fabre  - artista bel ga molto programmato, molto discusso, molto pagato – e come la storia insegna tutto ciò che diviene inflazionato finisce per perdere unicità, spessore, forza. Ma procediamo con ordine.  Resurrexit Cassandra  – questo il suggestivo titolo - apre la sezione internazionale del NTFI 2020 che si concluderà con la nuova creazione del coreografo greco  Dimitris Papaioannou  il 7 febbraio 2021 e lo fa tra grande aspettativa e un rispetto quasi religioso da parte del pubblico e della critica. Eppure sarebbe forse il caso di uscire dal religioso e ossequioso silenzio e guardare con occhi più critici lo spettacolo andato in scena. Il lavoro vede la collaborazione tra l'artista belga - ideatore e curatore di tutto l'apparato scenico e performativo - e lo scr...

Quando l'ego del direttore fa ombra sull'artista è la fine dell'arte

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Se penso al cambiamento generazionale visualizzo un diagramma cartesiano che illustra due grandezze inversamente proporzionali A e B rispettivamente identificabili come l' EGO del maestro/coreografo/direttore e il FUTURO dell'allievo/danzatore.  Si potrebbe dire che, considerando la DANZA come fattore costante per le due grandezze indicate, al decrescere del primo elemento risulta la crescita del secondo. Quindi quanto più il maestro/coreografo/direttore che poi si può identificare anche con il produttore, il regista,  si fa da parte ed è in grado col passare del tempo di ridimensionare il proprio EGO tanto più al danzatore/allievo è data la possibilità di crescere. Al contrario quanto più l'EGO del primo fattore cresce tanto più le possibilità di successo del secondo diminuiscono, perlomeno nell'immediato. Questo pensiero mi ha colta di sorpresa e il suo palesarsi così spontaneo e immediato mi ha fatto comprendere quale sia la natura del disagio ch...

Su verità e menzogna. L'arbitrarietà del linguaggio.

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I punti cardinali, le misure di lunghezza, di larghezza, di peso, di capacità, le note, l’alfabeto, le formule matematiche e quelle fisiche, i segnali stradali, le leggi umane e divine sono tutti esempi, e si potrebbe seguitare ad enumerarne tanti altri, di documentalità regolative che hanno nella propria natura e genesi la presunzione dell’oggettività. L' oggetto trova la propria ragione di essere nello stare difronte a ciò che invece è soggetto, mantenendo, grazie alla distanza, una propria autonomia e indipendenza da tutto ciò che da quest’ultimo potrebbe scaturire. Stando a questa definizione l’oggetto, in quanto tale dunque, non sarebbe né emanazione né tantomeno proiezione di un soggetto che lo genera e lo modifica, sarebbe piuttosto ciò che è fuori di esso e che ha una propria necessità e autonomia. Tutt’al più si potrebbe asserire che l’oggetto sia osservato, studiato e compreso dal soggetto agente (questo l'indirizzo della filosofia almeno fino a Kant). Adesso, con...

HangarFest: CORNELIA, la lady della perfomance e della danza contemporanea

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     𝐈𝐍𝐓𝐄𝐑𝐅𝐀𝐂𝐂𝐈𝐀 𝐃𝐈𝐆𝐈𝐓𝐀𝐋𝐄 Rassegna di Videodanza da sinistra Francesco Russo, Leopoldo Guadagno, Nicolas Grimaldi Capitello Il 20 settembre scorso, durante la cerimonia di premiazione dell'HangarFest, la Giuria di spettatori assegna la 𝗺𝗲𝗻𝘇𝗶𝗼𝗻 e 𝘀𝗽𝗲𝗰𝗶𝗮𝗹 e a 𝗡𝘆𝗸𝗼 𝗣𝗶𝘀𝗰𝗼𝗽𝗼 per il suo lavoro 𝗧𝗵𝗿𝗲𝗲𝘀𝗼𝗺𝗲. Threesome è un progetto in stop-motion realizzato con 400 foto con una Nikon D5000. La successione di immagini statiche che crea movimento, la coreografia e la narrazione fanno parte di un processo perfetto per riprodurre l'era statica/dinami ca del Covid-19. L'idea è infatti nata in tempo di quarantena e si è distinta in quanto ad originalità e interpretazione. Questa la 𝗺𝗼𝘁𝗶𝘃𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 della Giuria: Un'ironia semplice, moderna e genuina. Una forte espressività dei protagonisti sottolineata dalla tecnica cinematogra...

RESURREXIT CASSANDRA

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  IDEAZIONE E REGIA JAN FABRE TESTO RUGGERO CAPPUCCIO MUSICHE ORIGINALI ARTHUR LAVANDIER PERFORMER STELLA HÖTTLER VOCE MASCHILE GUSTAV KOENIGS FILM SCHANDE ÜBERS GANZE ERDENREICH! (2018), JAN FABRE/ANGELOS (ANTWERP, BE) MUSICHE AGGIUNTE RAYMONDA, ACT III VARIATION IV, ALEXANDER GLAZUNOV; MARIINSKY ORCHESTRA & VICTOR FEDOTOV; ENTA OMRI, EL GAMAL, WEL GAMMAL & HOSSAM RAMZY (SONGS DO MÉDIO ORIENTE); ZORZAL, CHANCHA VIA CIRCUITOUS & WENCESLADA (RODANTE); SHORT BELLY DANCE DRUM SOLO, RAQUY & THE CAVEMEN (NAKED, 12 MIDDLE EASTERN DRUM SOLOS) DRAMMATURGIA MARK GEURDEN LIGHT DESIGN JAN FABRE, WOUT JANSSENS COSTUMI JAN FABRE, KASIA MIELCZAREK ASSISTENTE ALLA REGIA LORE BORREMANS TECNICI WOUT JANSSENS, GEERT VAN DER AUWERA TRADUZIONE ITALIANO-TEDESCO VERENA SCHMEISER TRADUZIONE ITALIANO-INGLESE CLAIRE JENKINS PRODUZIONE TROUBLEYN/JAN FABRE (ANTWERP, BE) IN COPRODUZIONE CON FONDAZIONE CAMPANIA DEI FESTIVAL – NAPOLI TEATRO FESTIVAL ITALIA (NAPOLI, IT), TANDEM SCÈNE NATIONALE...

“MARINA ABRAMOVIĆ / ESTASI” - la mostra a cura di Casa Testori

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Riparte la cultura con la mostra Estasi che apre a Napoli il 18 settembre. Un’esperienza artistica di grande bellezza per far ripartire il Paese e cingerlo nell’estatico abbraccio di Santa Teresa d’Avila, soggetto delle performance di Marina Abramović . Con la collaborazione dell’assessorato alla Cultura e Turismo del Comune di Napoli e la curatela di Casa Testori , dopo la tappa di Milano e nell’ambito del tour italiano, VanitasClub porta a Napoli la spettacolare esposizione “Marina Abramović / Estasi”, all’interno di Castel dell’Ovo, il castello più antico della città e per la sua posizione tra i simboli del capoluogo campano nel mondo. Questo castello, legato alla leggenda di Virgilio Mago, si prepara ora ad ospitare l’arte della madre della performance, Marina Abramović, artista che ha una lunga familiarità con la città di Napoli, dove 46 anni fa aveva tenuto la storica performance Rhytm 0 alla Galleria Studio Morra. La nuova esposizione, che si presenta profondamente diversa, è...