Quando l'ego del direttore fa ombra sull'artista è la fine dell'arte
Se penso al cambiamento generazionale visualizzo un diagramma cartesiano che illustra due grandezze inversamente proporzionali A e B rispettivamente identificabili come l' EGO del maestro/coreografo/direttore e il FUTURO dell'allievo/danzatore. Si potrebbe dire che, considerando la DANZA come fattore costante per le due grandezze indicate, al decrescere del primo elemento risulta la crescita del secondo. Quindi quanto più il maestro/coreografo/direttore che poi si può identificare anche con il produttore, il regista, si fa da parte ed è in grado col passare del tempo di ridimensionare il proprio EGO tanto più al danzatore/allievo è data la possibilità di crescere. Al contrario quanto più l'EGO del primo fattore cresce tanto più le possibilità di successo del secondo diminuiscono, perlomeno nell'immediato. Questo pensiero mi ha colta di sorpresa e il suo palesarsi così spontaneo e immediato mi ha fatto comprendere quale sia la natura del disagio che u