ACROSS THE BORDER / storie di confine a Napoli
Sei performers in cerca del confine. Il confine oltre il quale spingersi. Il limite che, una volta riconosciuto, fa sì che ci si senta già oltre. La consapevolezza di una fine, che sia la nostra o quella dell'altro, porta la coscienza aldilà di tracciati conosciuti nella spinta naturale, ma non universalmente condivisa e compresa, che conduce fuori di sé. Una sorta di appercezione , ossia di auto-percezione di sé nello spazio invaso e pervaso di sensazioni prima sconosciute. Dove finisce il mio spazio comincia il tuo: fusione,contagio, sovrapposizione di entità che non si riconoscono più come isolate. Il confine, il bordo, il luogo. A partire da Magnesium (lavoro coreografico del 1962) e dal suo creatore Steve Paxton , la danza ha un potere se possibile ancora più forte: il sentirsi. Avvertirsi reciprocamente tra rotolate corpo a corpo, spinte, punti di forza, leve. La contact improvisation , la tecnica utilizzata da Antonello Tudisco coreografo napoletano di cui ho più vol