Il caso Jennifer Lawrence e la parità di genere ancora troppo lontana

 


La parità di genere è uno dei principi fondamentali per la costruzione di una società giusta e inclusiva, dove ogni persona ha le stesse opportunità di realizzarsi, indipendentemente dal proprio sesso. Nonostante i significativi progressi compiuti negli ultimi decenni, la parità di genere resta una sfida in molti ambiti, come il mondo del lavoro, l’accesso all’istruzione, la rappresentanza politica e la lotta contro la violenza. Promuovere l’uguaglianza tra i generi non è solo una questione di diritti, ma un passo essenziale per migliorare la qualità della vita di tutti e stimolare un progresso che sia davvero condiviso. A parità di ruolo e competenze, uomini e donne dovrebbero avere accesso agli stessi stipendi, opportunità di carriera e condizioni di lavoro. Tuttavia, le donne spesso affrontano sfide specifiche come il divario salariale, ostacoli alla promozione e difficoltà nel bilanciare lavoro e vita familiare. Le donne sono spesso meno rappresentate nei ruoli di leadership. Solo una percentuale limitata di posizioni dirigenziali è occupata da donne. Inoltre, molte donne si trovano a dover gestire sia la carriera che le responsabilità familiari. Alcune aziende hanno implementato politiche come il lavoro flessibile o la possibilità di lavorare da remoto per supportare il bilanciamento tra vita lavorativa e familiare. Una storia sul divario salariale è quella di Jennifer Lawrence, attrice americana di successo. Nel 2014 Lawrence scoprì che, nonostante fosse protagonista del film American Hustle, era stata pagata meno dei colleghi maschi. Gli attori maschi avevano negoziato compensi più alti rispetto a lei e ad altre attrici. Riflettendo sulla sua esperienza, Lawrence ha scritto un saggio, in cui ha confessato di aver accettato lo stipendio inferiore per evitare di essere percepita come difficile o viziata. Questo caso fece molto discutere, evidenziando non solo il problema del divario salariale, ma anche come le donne siano spesso frenate nella negoziazione per paura di giudizi negativi. Questa storia ha anche contribuito ad accendere un dibattito sul diritto delle donne a ricevere compensi equi per il proprio lavoro e sull’importanza di superare i pregiudizi che spesso ostacolano le loro richieste.La parità di genere nel campo dell’istruzione ha fatto grandi progressi negli ultimi decenni, ma esistono ancora disuguaglianze in molte regioni del mondo. 

A livello globale, le bambine hanno oggi pari opportunità di accesso all’istruzione primaria e molte nazioni hanno raggiunto o stanno per raggiungere l’uguaglianza di genere nelle scuole primarie. Tuttavia, le sfide persistono nei livelli di istruzione superiori, in molti paesi in via di sviluppo, sono più frequenti le interruzioni nell’istruzione da parte delle ragazze a causa di fattori culturali, economici e sociali, come i matrimoni precoci e la violenza di genere. Nel mondo accademico, anche se sempre più donne ottengono lauree e titoli avanzati, la rappresentanza femminile in ruoli di leadership nelle università e nelle ricerche scientifiche è ancora limitata. Alcuni studi suggeriscono che le donne incontrano stereotipi di genere e mancanza di modelli di riferimento che influenzano la loro carriera e la loro capacità di avanzare in settori considerati tradizionalmente maschili. La parità di genere nella politica è un obiettivo fondamentale per garantire una rappresentanza equa e una partecipazione inclusiva di tutti i cittadini. Nonostante i progressi compiuti negli ultimi decenni, le donne continuano a essere poco rappresentate nei ruoli politici di alto livello, sia a livello nazionale che internazionale. Le donne costituiscono una percentuale significativa della popolazione mondiale, nel 2023, le donne rappresentano circa il 26% dei parlamentari a livello globale, secondo l’Unione Interparlamentare (IPU). Sebbene questa percentuale sia in crescita, la parità di genere nelle istituzioni politiche è ancora lontana dall’essere raggiunta. Un esempio emblematico di progresso è quello di paesi come il Rwanda, che ha raggiunto una delle percentuali più alte di donne in parlamento (circa il 60%). I principali ostacoli alla parità di genere nella politica sono: le donne spesso viste come meno adatte alla leadership rispetto agli uomini; soprattutto in paesi con norme sociali conservative, le donne affrontano difficoltà nel ricevere supporto dalle loro comunità, dalle famiglie o da altre figure politiche; le campagne politiche richiedono risorse finanziarie e le donne hanno meno accesso a fondi rispetto agli uomini, soprattutto in contesti dove il lavoro retribuito per le donne è meno valorizzato; la scarsità di donne in posizioni politiche elevate significa che le giovani donne non hanno modelli da seguire, il che può disincentivare la loro partecipazione alla politica. 

La violenza sulle donne rappresenta uno dei principali ostacoli alla parità di genere e una delle forme di discriminazione più diffuse. Questa violenza, che include abusi fisici, psicologici, sessuali ed economici, colpisce le donne di ogni età, cultura e classe sociale con gravi conseguenze a livello individuale e sociale. L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che una donna su tre nel mondo subisca, nel corso della vita, almeno un episodio di violenza fisica o sessuale, soprattutto da parte di partner, ex partner o familiari. Si parta dalla cultura e dallo spettacolo per una inversione di tendenza come obiettivo trasversale dell’intera Agenda 2030 nel mondo.

                                                                        Federica Gritto, Carlotta Megna, Paola Scelza

Post popolari in questo blog

MoveDance Workshop 2024 - Livorno diventa un mega campus estivo della Danza

Art is the Answer - la Notte dei Licei Artistici

Gimme Dance Competition - un'edizione ancora più sorprendente