VIOLENZA CONTRO LE DONNE: UN DRAMMA IN CRESCITA

 

Non abbiamo ancora la certezza che Giada Zanola sia stata uccisa dal suo compagno di una vita affettiva ma, certamente, torniamo a fare i conti con una donna che muore al cospetto di un uomo che avrebbe dovuto amarla. Quante Giulia, Giada devono ancora passare sotto questo ponte del femminicidio? Ebbene, su queste pagine e nell’animo della nostra Manuela Barbato sappiamo bene che la violenza contro le donne è un argomento di cui si parla e, soprattutto, si fa troppo poco. Negli ultimi anni il fenomeno della violenza contro le donne ha infatti assunto proporzioni allarmanti, diventando una delle emergenze sociali più gravi del nostro tempo. Ogni giorno notizie di femminicidi, abusi, violenze fisiche e psicologiche riempiono i canali tv testimoniando una realtà tragica che colpisce donne di tutte le età, classi sociali ed etnie. Secondo un rapporto recentissimo del 2023, in tutto il mondo quasi una donna su tre ha subito una qualsiasi forma di violenza fisica o sessuale nel corso della sua vita. Questa violenza spesso si manifesta nelle relazioni intime, ma può anche avvenire in ambienti di lavoro o in contesti pubblici. La violenza contro le donne assume diverse forme, tra cui le aggressioni; violenza sessuale, molestie e qualsiasi atto sessuale non consensuale; violenza psicologica e violenza economica. Le conseguenze della violenza contro le donne sono profonde e durature. Dal punto di vista fisico, le vittime possono riportare lesioni gravi, traumi e nei casi più estremi, la morte. Dal punto di vista psicologico, le conseguenze includono ansia, depressione, disturbi da stress post-traumatico e una diminuzione dell'autostima. Negli ultimi anni le istituzioni italiane hanno adottato diverse misure per combattere la violenza di genere. Tra queste, la legge sul Codice Rosso ha introdotto percorsi rapidi per la protezione delle vittime, garantendo una risposta tempestiva da parte delle autorità. Le organizzazioni non governative e i centri antiviolenza svolgono un ruolo cruciale nel supporto alle vittime, offrendo rifugio, consulenza legale e psicologica. Tuttavia, nonostante questi sforzi, molte donne continuano a vivere nella paura e nel silenzio, a causa di stigma sociale, paura delle ritorsioni e mancanza di fiducia nelle istituzioni. Il tema ad oggi è molto sensibilizzato utilizzando alcuni strumenti già citati e segni che ci possono consentire di aiutare la vittima con il segnale di aiuto Signal for help, lanciato da una fondazione femminista canadese che lavora contro la violenza domestica e di genere. Per commemorare le vittime di questo fenomeno, ogni anno si celebra il 25 novembre la giornata internazionale contro la violenza contro le donne. In merito al tema della violenza contro le donne possiamo ricordare uno dei casi più noti che ha vissuto in prima persona tante violenze e torture, la scrittrice Amani El Nasif che ha scritto il libro Siria Mon Amour, edito nel 2013 dalla Piemme, in cui racconta la sua terribile storia. Si narra di Amani, una ragazza di origini siriane cresciuta in Italia con la madre. All’età di 16 anni, con una scusa, la madre la porta nel suo paese d’origine e qui inizierà ad avere seri problemi perché non sarà una semplice vacanza, bensì una vera e propria promessa di matrimonio con suo cugino a sua insaputa. Amani lotterà per riassaporare il valore della libertà pagando un prezzo molto alto ribellandosi a una realtà dura e violenta che tutt’oggi esiste ancora. Ma grazie alla sua grande determinazione riuscirà ad avere il suo riscatto per i grandi sacrifici che ha dovuto fare per sopravvivere. Oggi è una cittadina italiana a tutti gli effetti e ha una splendida famiglia accanto. “Se siete vittime di violenze non abbiate paura di chiedere aiuto, fatevi aiutare e abbiate fiducia nelle istituzioni.” Questo è il consiglio congiunto di Luciano Spalletti, Bebe Vio, Gabriel Corsi e tante altre celebrità, che sollecitano a chiamare senza indugi il 1522 numero gratuito h24 antiviolenza e antistalking, che accoglie con operatrici specializzate le richieste di aiuto.

Silvia Lo Surdo, Anna Esposito

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