Il "David" del coreografo Vincent Karl von Hagen
“David uscì a fare quattro passi è un estratto breve, e/vocativo ed incisivo del lavoro teatrale RiNASCImiento – ci racconta il coreografo – libretto di teatro sperimentale che ha come core narrativo la decadenza estetica delle società moderne e che si traduce inesorabilmente in decadenza di valori. La bellezza come valore assoluto non è mai idea astratta, ma si incarna nel tempo e nello spazio per offrire la contemplazione da cui scaturiscono serenità, gioia e consolazione. Ed è per questo che oggi più che mai abbiamo bisogno di bellezza perché c'è urgenza di speranza e di serenità. Nella mente di David prendono forma le opere michelangiolesche come La Pietà, Il Tondo Doni, I Prigioni, Il Giudizio Universale che egli stesso attualizza nei drammi di una vita familiare difficile e scompaginata. David è l'alter ego, la proiezione umanizzata e a tratti disumanizzata e contraddittoria del simbolo del Rinascimento Italiano e che in Michelangelo trova la sua massima pienezza e la sua formidabile sintesi: il David. Nello sviluppo del lavoro teatrale, David è dunque colto, proprio in quella sofferenza e nell'agitazione psicomotoria che precede la liberazione da quel marmo, quel luogo che lo schiaccia e lo soffoca. Il marmo che cela i suoi dolori, il suo vuoto affettivo e le sue paure. Il marmo è dunque quella condizione di inadeguatezza e oppressione che l'uomo moderno vive quotidianamente. David è al contempo la rappresentazione della fragilità che accomuna i giovani di oggi. E' vittima e carnefice in una società ormai contorta e decaduta e da cui non troverà via di uscita. Quei suoi quattro passi non troveranno mai la strada del ritorno. Nel corso della rappresentazione coreografica tanti saranno, inoltre, i richiami a fatti socio-politici noti, dei Tableaux Vivant che condurranno lo spettatore alla riflessione e alla critica.” Ovviamente il medico e coreografo non lavora da solo, non potrebbe con le giornate intense che attanagliano la sua creatività! Ed ora che tutto è pronto per la scena si è passato a snocciolare chi e come ha supportato il progetto. Von Hagen è egli stesso autore dell’idea, dei testi e della regia oltre che della coreografia ma accanto a lui c’è Christian La Sala. Ed a tutto questo hanno contribuito il piccolo Samuel Invigorito, l’attore Marco Lorenzo Panico, la testimonial del progetto Mena Capasso ed i ventisei danzatori del M’Patiko Dance Project scelti esclusivamente sul territorio. “Ho deciso di unire tutti gli artisti che hanno preso parte alla rappresentazione sotto il nome di M’PATIKO Dance Project – chiude il coreografo – nome che deriva da empatia, proprio per la peculiarità che ogni artista dovrebbe avere, ovvere suscitare emozioni e al contempo sentire emozioni. M’PATIKO vorrà dunque essere in germe lo scheletro embrionale di un ulteriore progetto che sto stilando, ovvero la fondazione di una mia compagnia di danzatori.” Il Teatro Ateneo a Casoria sarà aperto l’intero pomeriggio di domenica 7 aprile per esaudire i sogni di bellezza del coreografo e dei suoi ventisei interpreti con rappresentazioni alle 16.30 ed alle 20.