Che sarei senza legge? Dillo a te stesso, non c'è neanche bisogno che tu lo dica a me.
ph federica capo |
A sostegno della campagna #Unite
Parlo all'uomo, perché con le donne già m'intendo.
Parlo a te che credi di non essere colpevole: passo la vita a difendermi.
Vorrei invece vedere te cambiare.
Vorrei che riflettessi sul tuo modo di parlare e di pensare quando si tratta di me.
Tu non c'entri niente, vero?
Gli altri uomini mi feriscono, ma tu no.
Non sei come loro, di' la verità. Per prima cosa dilla a te stesso, non c'è neanche bisogno che tu la dica a me. Sei convinto di non essere colpevole, perché pensi che sia sufficiente non toccarmi per non farmi violenza.
Esisto, nel senso originario del termine, perché “esistere” dal latino si traduce “stare fuori”. E io è proprio fuori che sto.
Lavoro, società, quotidianità, politica, mercato, diritto, relazioni.
Sto fuori.
Sto dentro, ma sto fuori. Capisci?
Mi accogli in ogni luogo e in ogni contesto, mi concedi diritti, ACCOGLI/CONCEDI/CONSENTI
Io ho ancora bisogno della legge per difendere i miei diritti di donna.
È solo del 1981 la legge che abolisce il delitto d'onore: fino ad allora se ti avessi tradito e tu mi avessi uccisa per difendere il tuo onore, la pena sarebbe stata minima. Ed è ancora del 1981 la legge che abolisce il matrimonio riparatore, fino ad allora se tu mi avessi stuprata e poi sposata, avresti cancellato il reato. Ho dovuto attendere il 2011 per le quote Rosa che stabiliscono la percentuale minima di donne presenti nei consigli amministrazione e non è una buona notizia che debbano esistere le quote rosa. La legge che finalmente più di ogni altra tutela la donna vittima di violenza domestica o di genere e inasprisce le pene per chi commette il reato è la n. 19 del Luglio 2019. 2019!
CONCEDI/CONSENTI
E io sto fuori. Più so che tu concedi, più mi sento fuori, più sento che consenti più mi sento fuori. Quanto più ho bisogno di una legge per non essere violentata nella mente e nel corpo tanto più credo che la violenza, in realtà, la continui a subire.
Che sarei senza legge?
Sarei ancora la proiezione, la personificazione, il bersaglio, la vittima tumefatta di tutti quei pensieri che mi tieni nascosti e che nascondi anche a te.
Dillo a te stesso, non c'è neanche bisogno che tu lo dica a me.
Tratto da DOMINA
performance a cura di Emma Cianchi
testi Manuela Barbato
performer Elettra Caiazzo e Antonio Nicastro
mostra fotografica Federica Capo
ideato da Manuela Barbato
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