Il clima e i suoi rovesci sull’attivismo in Piazza del plebiscito a Napoli
In ogni dove si parla e si scrive ininterrottamente di cambiamenti climatici, senza però sapere la reale criticità della tematica. A questo proposito il giovane redattore dell’ISIS “Boccioni-Palizzi” di Napoli Daniele Pagliuca ci spiega come “questi siano cambiamenti drastici delle temperature e dei modelli meteorologici. Questi possono presentarsi sia in maniera naturale, sia a causa delle attività antropiche già a partire dal XIX secolo. 1.5°C è il limite massimo al riscaldamento del Pianeta per contenere i danni più devastanti provocati da un innalzamento delle temperature. Il 55% è l’obiettivo minimo dell’UE di riduzione netta di gas serra entro il 2030, per non superare la soglia dei su citati 1,5°C; Il 12.85% è il tasso di calo del ghiaccio artico per decennio. La crisi climatica è ormai un dato di fatto. La concentrazione di gas serra nell’atmosfera ha raggiunto livelli record. Di conseguenza oggi la Terra è di 1,1°C più calda rispetto alla fine del XIX secolo. L’ultimo decennio (2011-2020) è stato il più caldo mai registrato. In una serie di rapporti dell’ONU, migliaia di scienziati hanno convenuto che limitare l’innalzamento della temperatura globale a non più di 1,5°C ci aiuterebbe a evitare gli effetti climatici peggiori e a mantenere un clima vivibile. Eppure l’attuale traiettoria delle emissioni di biossido di carbonio potrebbe aumentare le temperature globali fino a 3.2°C entro la fine del secolo.”
Le notizie allarmanti di questi ultimi anni hanno tuttavia generato forti reazioni da parte di alcuni gruppi di attivisti in tutto il mondo. Come ci spiega la redattrice Giulia Esposito, in collaborazione ancora con il collega del “Boccioni-Palizzi” Daniele Pagliuca, “i più famosi sono Just Stop Oil, Rebellion e il gruppo italiano Ultima generazione. Questi gruppi di giovani non scendono più solo in piazza per manifestazioni come in occasione del Fridays for Future, ma mettono in scena veri e propri atti di difesa del pianeta. Infatti, per sensibilizzare la tematica dell’ecologia, agiscono in un modo impattante e irrispettoso nei confronti dell’arte, non sono degli eventi sporadici ma vere e proprie azioni coordinate di cui si servono per mettere sotto i riflettori il tema per cui stanno protestando. Questi tipi di proteste sono iniziate al Louvre in Francia, dove un gruppo di attivisti ha lanciato una torta sulla famosissima opera di Leonardo Da Vinci, la Gioconda. Il dipinto non ha subito danni poiché coperto da un vetro protettivo, ma li ha subiti la sua cornice.”
Ma il passo delle proteste europee al BelPaese è stato molto breve. Come ci raccontano ancora Giulia Esposito e Daniele Pagliuca, “nel 2022 due giovani del gruppo di attivisti italiani Ultima Generazione e No Gas No Carbone si sono incollati con le mani al dipinto La Primavera di Botticelli, anch’esso protetto da un vetro. Sempre in Italia altri due membri del medesimo gruppo hanno attaccato le loro mani alla statua di Laocoonte, esposta nei Musei Vaticani, presentando uno striscione con la loro celebre frase No gas e no carbone. Invece nella National Gallery di Londra gli attivisti del movimento Just Stop Oil hanno lanciato della salsa di pomodoro sull’opera I Girasoli di Van Gogh. Eventi simili si sono verificati anche sotto i nostri occhi, infatti in diverse città italiane tra cui Napoli sono comparsi sulle statue del centro degli inquietanti teschi di cartapesta, segnati da una X sulla bocca e con delle foglie forse di alloro sulla testa. Tra le statue prese di mira a Napoli ci sono state le statue dei Re di Napoli in Piazza Plebiscito, le statue dei Decumani e la statua del Dio Nilo nel Largo Corpo. L’artefice di questo gesto, che prende il nome di The voice OFF the planet è stato Michele Tombolini in collaborazione con Extinction Rebellion, noto movimento ambientalista sorto a Londra. Attraverso la sua opera, Tombolini si è voluto esporre sulla questione climatica. Infatti, il teschio utilizzato dall’artista simboleggia proprio la morte del pianeta e degli esseri viventi, mentre le foglie rappresentano la vita ancora possibile, ma solo se si agisce immediatamente.”
Giulia Esposito, Daniele Pagliuca