Chopin tra musica e danza nell'Anfiteatro Romano di Benevento
Campania felix della danza con uno stuolo di appuntamenti qua e là per la regione in questa attesa e caldissima estate. Si avvicendano infatti festival e spettacoli a ridare fiato ad un pubblico che per un biennio ha dovuto pagare dazio almeno quanto i suoi artisti e beniamini. Qui raccontiamo di una magica serata vissuta all’Anfiteatro Romano di Benevento con lo spettacolo Chopin tra musica e danza, voluto fortemente da Beatrice Rana, direttrice dell’Orchestra Filarmonica della città sannita e dalla collega direttrice del Balletto di Benevento Carmen Castiello. Due donne energiche e determinate a cogliere definitivamente il salto di qualità per la città in proiezione ben oltre i confini regionali a cui non si vuole più sottostare. E la serata del 10 luglio è senz’altro stata il trampolino di lancio ideale per tutti, pubblico e artisti, all’unisono impegnati per risalire la china sociale e artistica. Ma procediamo con ordine, ovvero con le dichiarazioni d’intenti di Carmen Castiello, direttrice del corpo di ballo: la danza ha i suoi classici come la letteratura, la musica e le arti figurative. Un repertorio che nasce per un’esigenza estetica, a cui si affianca la storia filosofica e letteraria della danza classica e che permette agli allievi di misurarsi con i grandi personaggi, imparando ad interpretarli al meglio. Sono fondamentali nella formazione del danzatore e nella comunicazione con il pubblico che con il tempo prende coscienza della vera essenza della danza. I classici sono i riferimenti ai quali tendere per l’evoluzione intellettuale, culturale e artistica dell’intera specie umana e nel nostro piccolo, senza presunzione, vorremmo portare questa cultura e questo messaggio alla nostra città.
Da qui l’invito esteso ai primi
ballerini Anbeta Toromani e Alessandro Macario, oltra alla
incredibile sorpresa della diciassettenne pianista Giulia Falzarano,
autentica stella tra le stelle con un canovaccio musicale bellissimo
applaudito a più riprese dal pubblico dell’anfiteatro. Si è
passati con accurata disinvoltura dalle Mazurche al Grande valse
brillante e alle Variations brillantes. Con un passaggio d’obbligo
al famosissimo spartito Notturno op. 9 n. 2 in mi bemolle
maggiore. Senza dimenticare ancora una volta l’esecuzione di Giulia
Falzarano nel Notturno op. 48 n. 2, voluta fortemente dalla
direttrice artistica Beatrice Rana, sostenuta in questa ottava
stagione dell’Ofb dal contributo del Ministero della Cultura e
della Regione Campania, con il patrocinio morale del Comune e della
Provincia di Benevento e in partnership con l’Università degli
Studi del Sannio. E naturalmente tanta danza made in Balletto di
Benevento: la Chopiniana, liberamente ispirato al balletto di
Michel Fokine del 1907 con interpreti Mirko Melandri e Natalia
Alessandra Caliendo e Chopin e George Sand, l’intenso e
complicato rapporto tra Chopin e la eccentrica scrittrice e
giornalista, con le coreografie di Alessandro Amoroso e gli interpreti
Giselle Marucci e Alessandro Amoroso stesso. Oltre a Chopin nella
Signora delle camelie, un passo a due liberamente ispirato alla
coreografia del balletto di John Neumeier e ai protagonisti del
romanzo di Alexandre Dumas figlio, con interpreti Mirko Melandri e Ilari
a Mandato, solista del Balletto di Benevento e in fine il Notturno opera 9 n.2, interpretato dai primi ballerini ospiti
Anbeta Toromani e Alessandro Macario autori della coreografia. Una
serata che propone la nostra regione con forza nel novero delle
realtà più intense nella promozione e nella valorizzazione della
danza di qualità.
Massimiliano Craus