Diego Tortelli: la coreografia, la memoria, l'esperimento, il corpo




Nihil est in intellectu quod prius non fuerit in sensu. 
Una frase di Tommaso d'Aquino, una frase che non esce più dalla testa di chi l'ha interiorizzata, amata e fatta propria. Non si può credere e non credere a questo assioma, non lo si può tenere in considerazione in maniera intermittente a seconda del se sia più o meno utile in una determinata circostanza. Una volta accettati i sensi come porta d'ingresso di ogni esperienza che preceda la formulazione del pensiero razionale, allora il nihil est più affascinante della storia dell'umanità non lascia più liberi. A studiare a fondo i lavori coreografici di Diego Tortelli e la descrizione del processo creativo che lui stesso fa si pensa ad uno sviluppo lento, dilatato nel tempo, ripreso e lasciato e poi ripreso ancora. C'è in lui un'impressione che colpisce i sensi, li stordisce e li accarezza e poi resta da qualche parte in un angolo della memoria tra inconscio e consapevolezza, in attesa di un nuovo nutrimento e una nuova energia che li faccia riaffiorare e - attraverso il successivo rielaborare razionale - li trasformi in intima creazione, magari anche a distanza di anni dalla prima stimolazione sensoriale ed emotiva. Tortelli dà l'idea di essere un animale che sa ruminare a lungo prima di digerire. Qualcosa lo tocca nell'intimo e non viene più rimosso, e allora gli anni, le esperienze, gli incontri fortuiti, le mete sconosciute, la paura e la curiosità creano nel tempo un giaciglio accogliente in cui le sensazioni che un tempo avevano occupato il corpo riposano in pace. Quelle stesse sensazioni diventano poi tutt'uno con l'anima e, una volta giunto il momento propizio, l'urgenza di ributtare tutto fuori attraverso il gesto meticoloso e studiato darà vita all'emergere di una lontana verità custodita nei sensi che torna a farsi viva per divenire arte, per divenire danza. L'importanza della memoria...

Questo approccio all'atto creativo che sa di emergenza e sa di necessità, ma ancor più ha il sapore del ricordo e della memoria, è molto affine alla dimensione in cui si trovano la scrittrice o lo scrittore. Un sedimento resta in attesa per lo più in maniera defilata fino a quando nessun argine riesce a contenerne il riaffiorare alla coscienza. 

kepler

La sua è una danza viva e ricercata che spinge e rielabora e celebra il corpo nelle inaspettate torsioni e linee, equilibri e distorsioni frutto di una fomazione accademica al servizio della grande ricerca contemporanea, il tutto in un lavoro sempre in dialogo con le altre forme di espressione artistica. Nulla è lasciato al caso, nulla resta sullo sfondo trascurato, nulla è tanto per...essere alla moda. E allora la cura dei costumi è maniacale, la musica è un esperimento da nerd, la scelta dei soggetti lascia intendere lo slancio al perfezionismo, la drammaturgia pare essere la prima perla intorno alla quale poi il resto si dispiega. La danza in Tortelli è danza: sempre seducente e caratterizzata da un'eleganza barocca al di fuori di qualunque canone di equilibrio e armonia prestabilita. Oggi è artista associato per Milanoltre e coreografo residente della Fondazione Nazionale della Danza/Aterballetto per cui ha creato Domus Aurea, Inter-view, Preludio, Another Story, Feeling Good, Kepler, Meridiana e con la drammaturga Miria Wurm ha fondato a Monaco il suo collettivo presentando annualmente nuove creazioni.

bio

Diego Tortelli si forma all'Accademia Nazionale di Danza a Roma e per circa due anni frequenta l'Accademia di Danza del Teatro alla Scala di cui porta un ricordo non proprio felice come di un ambiente ostile più impegnato a mortificare e "raddrizzare" un animo irriverente e speciale che a valorizzarne la luce. Dopo gli anni di formazione inizia la carriera di danzatore a Valencia con il Ballet de Teatres, per poi proseguire con la compagnia Luna Negra Chicago di Gustavo. Dapprima intenso interprete per importanti compagnie internazionali come BOD\Richard Siegal e il Ballet National de Marseille, dal 2015 si dedica alla coreografia e firma il suo primo lavoro a serata intera La bella addormentata per il Nuovo Balletto di Toscana, vanta numerose collaborazioni in Italia e all'estero e dal 2019 è coreografo residente della Fondazione Nazionale della Danza/Aterballetto per cui ha creato Domus Aurea, Inter-view, Preludio, Another Story, Feeling Good, Kepler, Meridiana e con la sua fedele drammaturga Miria Wurm ha fondato a Monaco il suo collettivo presentando annualmente nuove creazioni: Shifting Perspective, Snow Crash, Hole in Space. È inoltre artista associato di Tanzbüro München e di Milanoltre Festival. Nell'ottobre del 2021 vince il primo bando per coreografi italiani lanciato dalla Biennale di Venezia/Settore Danza diretto da Wayne McGregor. Il lavoro con cui ha vinto è «Fo:No» in cui voce, corpo e identità sono posti in relazione e che vede coinvolti un beatboxer, una drammaturga e tre danzatori. Fo:No sarà presentato nella sua forma definitiva in prima assoluta nell'ambito del XVI Festival Internazionale di Danza Contemporanea.


FND / aterballetto - another story - trailer


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