Galeotta fu Giselle. Staiano e Amirante, amarsi al San Carlo.
Alla caffetteria Scaturchio, ubicata nei locali del teatro di San
Carlo, incontro Anna Chiara Amirante e Alessandro Staiano entrambi ballerini
nella Compagnia del liriconapoletano. Rapidamente stanno scalando le vette
della loro carriera tra ruoli solistici e ospitate nei grandi teatri in giro
per il mondo: il lavoro è intenso, ma hanno un segreto che li aiuta.
Senza fare paragoni con chi lo ha preceduto, vi chiedo due parole su
questi primi mesi di intenso lavoro con il direttore Giuseppe Picone. Cosa è
cambiato dal suo arrivo in sala e sul palcoscenico?
Staiano
Ha portato l’armonia in Compagnia e
ha individuato subito il suo obbiettivo: rivalutare il teatro San Carlo per ciò
che riguarda la danza e farlo conoscere come eccellenza anche a chi è ancora
diffidente e lo considera soltanto per la Lirica. Essendo napoletano tiene al
teatro San Carlo in maniera particolare e per lui valorizzare la Compagnia è
diventata una missione.
Amirante
E’ entrato in sala con determinazione
fin dal primo giorno e ha praticamente dettato con decisione la sua linea
facendo capire a “se seguite la mia linea andiamo lontano, altrimenti ci
perdiamo”. A questo si è aggiunta la coesione e l’armonia che si sono create
tra lui e la sovrintendente Rosanna Purchia. C’è una fiducia reciproca che ci
sta facendo ottenere ottimi risultati.
La sua voglia di rilanciare la compagnia del San Carlo in Italia e
all’estero ha dato il via a qualcosa che prima raramente si vedeva. Finisce con
Picone l’epoca in cui si faceva unicamente
leva sul nome altisonante della stella ospite e si punta a valorizzare i
talenti nostrani.
Staiano
Quando ci è stato detto che avremmo
fatto uno shooting per le locandine e
la cartellonistica di Cenerentola non
credevamo alle nostre orecchie e vedere la nostra immagine in giro per la città
ci ha riempiti di orgoglio. In più da quando c’è lui andiamo in scena facendo
coppia con étoile di tutto il mondo,
io ad esempio ho danzato in ruoli da protagonista in questa stagione accanto a
nomi come Alicia Amatriain o Maria Eichwald. Se qualcuno crede in te senti una
forza nuova che ti fa dare mille volte di più.
Negli ultimi anni i cambiamenti alla guida del Corpo di Ballo sono
stati tanti e affrontarli è sempre difficile, a volte destabilizzante, ma in
coppia si ha un’altra forza. Non tutti lo sanno, ma voi siete una coppia già da
un po’ e guardarvi danzare un passo a due con la consapevolezza che vi amate
crea un certo effetto e conferisce un’aura romantica al vostro stare sul
palcoscenico. Come è cominciata questa storia d’amore?
Amirante
E’ nata in sala ballo, in un
momento di difficile cambiamento quando entrambi uscivamo da una storia
precedente. Durante le prove di Giselle
è successo qualcosa che nessuno dei due si aspettava. Non eravamo in cerca di
una nuova storia o di innamorarci ancora, poi conoscendoci e danzando insieme
la Giselle ci siamo piaciuti superando un muro di diffidenza che si era
inizialmente creato. Insomma, galeotta fu Giselle.
Colpo di fulmine?
Staiano
No, non è stato un colpo di fulmine
e per fortuna direi, perché confesso che nei colpi di fulmine non ci credo poi
tanto. Non mi accontento di fermarmi alla bellezza esteriore, ho bisogno di
conoscere a fondo una persona per capirne il valore. Con Anna Chiara infatti è
stato tutto molto lento: ci siamo conosciuti, scoperti e innamorati. Sapevo
anche che aveva una bambina e questo mi ha fatto riflettere a lungo, dovevo
essere sicuro di ciò a cui andavo incontro e conoscendola mi sono innamorato di
lei e del suo mondo.
Cosa vuol dire lavorare insieme tutti i giorni? C’è da chiedersi se si
riesca ad essere di supporto per l’altro o se la carriera e l’ambizione
finiscano per creare tensioni e competizione all’interno della coppia.
Amirante
Non è facile, ma so bene che come
può capirmi Ale non può capirmi nessuno.
Staiano
Vivendo lo stesso mondo per noi è
più naturale avere comprensione per i periodi “no” dell’altro. Siamo disposti a
capire che la sera si è stanchi o si accusa dolore per il troppo lavoro e non
chiediamo all’altro di andare oltre, magari pretendendo di uscire. Siamo
ragazzi e in un’altra coppia ci sarebbe la necessità di uscire più spesso la
sera. Noi invece riusciamo a capire che con un lavoro come il nostro che stanca
fisicamente fino allo sfinimento, magari la sera è il momento per ritrovarci
insieme a casa e godere della tranquillità anche di un divano.
Amirante
Certo a volte ci rendiamo conto di
trascorrere gran parte del nostro tempo in teatro a lavorare e quindi spesso ci
assale il desiderio di uscire per svagarci un po’ e ritagliarci del tempo come
coppia, ma la maggior parte delle volte la stanchezza finisce per prendere il
sopravvento e capitano anche situazioni buffe.
Staiano
Come quando siamo andati al cinema
e ci siamo entrambi addormentati sulle poltrone.
La vostra è una carriere che auspica ad un’infinita crescita, se
dovesse presentarsi l’occasione di partire e andare a lavorare in un altro
teatro?
Staiano
All’inizio della nostra storia lei
è stata chiamata da Eleonora Abbagnato per andare a lavorare all’Opera di Roma
in maniera stabile.
E hai rinunciato per lui?
Amirante
Ho rinunciato per tutto, per Ale,
per Dalia che è la mia bambina e perché qui ho trovato la mia serenità a cui
non rinuncerei mai.
Staiano
Per quanto mi riguarda oggi che
sono a tutti gli effetti un ballerino del San Carlo preferisco essere invitato
in altri teatri come ospite. Ho rifiutato l’Opera di Parigi e anche altre
occasioni che mi si erano presentate, perché oggi che ho la mia posizione
all’interno del teatro sono ben più fiero e felice di essere testimone della
qualità del San Carlo piuttosto che andare a lavorare via di qui.
Si è accennato al fatto che Anna Chiara abbia una bambina, come avete
affrontato questo aspetto della vostra relazione?
Staiano
Lei ha avuto paura fin da subito e
ancora oggi ha momenti di tensione e di ansia in cui magari mi ricorda, come se
io potessi dimenticarmene, che lei ha una figlia. Lo sapevo fin da subito ed è
per questo che sono andato davvero piano. Quando mi sono finalmente lasciato andare
e ho conosciuto Dalia è stato perché non avevo più né dubbi né paure.
Per concludere vi pongo una domanda difficile. Siete una coppia o siete
una famiglia?
Amirante
Accidenti, ci metti in crisi
Staiano
No, io non sono in crisi. Siamo
andati piano, perché al primo posto c’era la felicità e la tutela della
bambina. Oggi siamo una coppia che diventa sempre più forte, abbiamo in progetto di andare a vivere
insieme in tempi brevi. Per Dalia io sono un grande amico e ci sarò sempre.
Amirante
Con i bambini bisogna essere
chiari, senza essere spietati certo, ma mia figlia ha sempre conosciuto la
verità ed è una bambina serena. Sa di avere una famiglia grandissima in cui ci
sono tante persone che la amano. Lei ha la mamma, il suo papà e ha Ale che la
ama tanto.