Librindanza 2017-Susan Manning, Mary Wigman e la danza tedesca del primo Novecento



Secondo appuntamento della rassegna Librindanza 2017
Susan Manning, Mary Wigman e la danza tedesca del primo Novecento

a cura di Patrizia Veroli, traduzione di Maria Grazia Bosetti
Istituto Italiano di Studi Germanici, Roma 2016


Venerdì 5 maggio (ore 18) al Teatro Ruskaja dell'Accademia Nazionale di Danza, secondo appuntamento della sesta edizione di Librindanza, la rassegna dedicata alla presentazione di libri che abbracciano diversi aspetti dell'arte coreutica, curata da Natalia  Gozzano, Storico dell'Arte e da Marco Ariano,  Percussionista, entrambi docenti dell'And.
 Mary Wigman e la danza tedesca del primo Novecento, vincitore del Premio De La Torre Bueno nel 1994, è il titolo del volume che sarà presentato. L'autrice è Susan Manning, docente di English Theatre and Performance Studies alla Northwestern University di Evanston nell’Illinois. All'incontro parteciperanno Roberta Ascarelli, presidente dell'Istituto Italiano di Studi Germanici che ha edito nel 2016 il volume, la curatrice  Patrizia Veroli , studiosa indipendente che ha pubblicato libri e saggi soprattutto sulla danza del Novecento, nonché Laure Guilbert, ricercatore associato al Centre Marc Bloch di Berlino e responsabile curatore per l'editoria di libri sul Balletto all'Opera di Parigi.
La serata si concluderà con una performance di Annarita Fadda, dal titolo Omaggio a Mary Wigman, coreografia di Enrica Palmieri su musiche di Anthony Gonzalez e Marco Melia con voce della stessa Wigman.


Mary Wigman è una delle più importanti artiste europee del Novecento, e con la sua “danza d’espressione” ha dato vita a un’ arte coreutica del tutto svincolata dalle regole del codice classico-accademico. Celebre il suo debutto, nel 1914, con un assolo che la vide danzare seduta e con il volto coperto da una maschera nell'intento di cancellare l'individualità di chi danza ed esaltare l'universalità dell'essere umano.
Ad Amburgo, all’età di 33 anni, fu consacrata dal pubblico come una delle più grandi danzatrici tedesche, anche se spesso fu criticata.
Nel 1920 a Dresda fondò una scuola innovativa di danza moderna che nel 1930, dopo una trionfale tournée negli Stati Uniti, si ampliò con una sede a New York. Negli anni la Wigman mise a punto un sistema di insegnamento basato sulla respirazione e sul principio della tensione/distensione. Nel 1942 il regime nazista la costrinse a chiudere la sede di Dresda e lei si trsferì prima a Lipsia e poi a Berlino dove nel 1973 morì.
Gli altri appuntamenti di Librindanza: Il 20 maggio si parlerà di Luciana Savignano. L'eleganza interiore di Emanuele Burrafato (Gremese editore, Roma 2016).  Parteciperanno l'étoile Luciana Savignano, Alberto Testa, storico della danza, Claudia Celi, docente di Storia della danza dell'And, introdurrà Clarissa Mucci, docente di Tecnica accademica all'And, sarà presente l'autore.

Il 10 novembre si presenterà Memoria e materia della danza: Problemi conservativi di un patrimonio culturale immateriale di Elisa Anzellotti, Edizioni Accademiche Italiane 2016; e il 24 novembre  Recherches en Danse, la rivista dell'Associazione Chercheurs en Danse, n. 5 Ramificazioni. Metodologie negli  studi della danza (Italia-Francia), a cura di Federica Fratagnoli, Marina Nordera e Patrizia Veroli.

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