Secondo cast a chi?

Salvatore Manzo
ph Francesco Squeglia

Come da un po' di anni a questa parte anche domani andrò al teatro San Carlo per vedere il balletto natalizio lo Schiaccianoci, non riesco a rinunciare, non posso cavarmela dicendo semplicemente " l'ho già visto tante volte, stavolta passo". No, non posso per onestà, per rispetto, per coerenza nei confronti di un amore che se si autodefinisce incondizionato allora è meglio che lo sia. Ci vado, ovvio che ci vado, ma questa volta ho deciso di recensire la recita del cosiddetto secondo cast. Chi ha deciso di utilizzare un numero ordinale per definire una coppia di solisti? Primo e secondo stanno per forza di cose ad indicare che qualcuno vale di più e qualcuno vale di meno, e questa cosa non mi piace proprio. Neanche con le lettere dell'alfabeto mi sarebbe piaciuto che li avessero identificati A e B....no, stessa storia di 1 e 2. Forse avrebbero potuto usare dei colori del tipo: cast rosa e cast lilla, oppure cast verde e cast azzurro, così pure si sarebbero distinti, ma solo per comodità e senza che ne derivasse una spontanea classifica di giudizio a priori. Lo so, in fin dei conti è proprio quello che si vuole fare indicare un cast di primo spessore e uno di minore impatto, ma a me questo fatto non piace per niente: mi sono trovata ad assistere a spettacoli con il "primo cast" e a volte sono rimasta delusa da nomi altisonanti che richiamavano terre lontane e che forse era meglio che restassero per l'appunto lontani.
Claudia D'Antonio
ph Francesco Squeglia

Comunque, senza nulla togliere alla coppia del cast rosa - ho deciso che userò i colori - Anbeta Toromani e Alessandro Macario che ho avuto più volte il privilegio di recensire e intervistare, che ho sempre apprezzato per tecnica, interpretazione e feeling, stavolta ho scelto il cast lilla quello della coppia Claudia D'Antonio  e Salvatore Manzo.
Lienz Chang con Salvatore Manzo e Claudia D'Antonio
ph F. Squeglia
Il mio debole per Manzo è ormai cosa nota, anche se devo dire che se la gioca alla pari con Alessandro Staiano nel farmi balzare dalla poltrona ogni volta che entrano in scena, per fortuna però sono talmente diversi tra loro da non costringermi a scegliere. La D'Antonio ha classe da vendere e le sue doti tecniche sono incorniciate dalla giovinezza  e dalla spensieratezza di chi vive il palcoscenico con gioia e freschezza. Ma non voglio dilungarmi in descrizioni derivanti da altri spettacoli a cui ho assistito, aspetterò domani sera per scrivere più approfonditamente.

Quindi, venendo a noi, domani alle 17 sarò al San Carlo e con me ci saranno la penna e il blocchetto - e prima o poi anche gli occhiali - sguardo attento e niente preconcetti: se il cast lilla brillerà allora brillerà anche nella mia recensione, perché Manzo e D'Antonio non sono secondi a nessuno.








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