Mentalità mafiosa nella gestione della cultura. La danza collassa.
La Compagnia Maggio Danza che fin dagli anni '60 ha affiancato con successo il Maggio Musicale Fiorentino ha chiuso i battenti tra l'indignazione di molti e l'indifferenza di moltissimi, da alcune dichiarazioni risalenti all'epoca dei fatti si deduce che alcuni ballerini siano addirittura stati incentivati ad andare altrove, altri esausti a rassegnare le proprie dimissioni e gli ultimi quattro superstiti invece licenziati con provvedimenti individuali. Oggi è la Fondazione dell'Arena di Verona a soffrire e per urlare a tutti il proprio dolore e la propria impotenza organizza sit in di protesta per le strade della città senza però perdere la caratterizzazione artistica: sinfonie, danze, improvvisazioni hanno invaso le stradine del centro storico nel tentativo ben riuscito, stando a quanto riportato sul blog S.O.S. Fondazione Arena di Verona messo in rete dagli stessi lavoratori, di avvicinare e sensibilizzare i passanti riguardo la tragicità dei fatti. Sul blog si leggono queste sconcertanti parole tale pubblico cittadino improvvisato, oltre a gradire i vari fuori programma musicali, si é dimostrato molto sensibile ai problemi dei lavoratori del Teatro e più in generale a quelli della Fondazione Arena, ponendo domande ed instaurando un vero e proprio dialogo con i lavoratori stessi, dimostrando così un interesse da parte della cittadinanza che di certo non stupisce.
Le altre fondazioni liriche si stringono intorno al sofferente di turno e proprio i lavoratori del Teatro San Carlo di Napoli pubblicano una lettera di sostegno morale e umano per i colleghi veronesi in cui si legge: la rappresentanza unitaria del teatro San Carlo e i lavoratori tutti, manifestano solidarietà e disponibilità in questo drammatico momento e pronti ad intervenire a manifestazioni ed azioni necessarie per dare sostegno ai colleghi della Fondazione. E aggiungiamo pure che se i lavoratori del nostro Massimo sono per ora salvi è anche e soprattutto al sostegno del sindaco della città, sostegno che invece manca ai lavoratori di Verona stando alle loro stesse dichiarazioni pubbliche
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Come al solito il problema è sempre il medesimo: l'interesse di pochi distrugge il lavoro di tanti e quando quei tanti appartengono al mondo della cultura e dell'arte la faccenda interessa ancora di meno. Non è uno scandalo che in un paese come il nostro che ha fatto davvero la storia, che ha partorito i più grandi talenti e geni dell'universo artistico mondiale si verifichino fatti di questa gravità e i mezzi di comunicazione, dai tg nazionali ai quotidiani, non diffondano la notizia e non sollevino il caso come invece avviene ad esempio nel mondo del calcio? E' in atto una vera e propria opera di abbrutimento degli italiani, perché, se ad una nazione si toglie lentamente e in maniera silenziosa la cultura spacciandola per puro intrattenimento di cui si può benissimo fare a meno, si giunge ad un punto di non ritorno. O forse ci siamo già.