Mary Wigman- una strega dalla Germania
Lasciate che la demoniaca danza della Wigman vi seduca
Mary Wigman nasce nel 1886 ad Hannover, città nel centro della Germania, e si avvicina al mondo della danza soltanto molto tardi all'età di 24 anni entrando a far parte della scuola di Dalcroze dove però resta appena due anni prima di migrare verso un animo più affine al suo quello di Rudolf Laban suo vero maestro. Da Laban la Wigman apprende un'infinità di nozioni e caratterizzazioni che saranno poi fondamentali per lo sviluppo della sua impronta creativa e interpretativa unica nel suo genere e che la consacrerà come madre dell'espressionismo tedesco nella danza. In continua migrazione nelle principale città del centro Europa, nelle quali si esibirà numerose volte prima di partire per gli Stati Uniti dove riscuoterà enorme successo, ha la capacità di farsi amare incondizionatamente o suscitare una netta repulsione nel pubblico molto spesso confuso e amareggiato per le macabre esibizioni della strega Wigman. La sua creazione più famosa resta senza dubbio la Hexentanz (danza delle streghe) - di cui ci saranno diverse versioni- : scarna, essenziale, cruda, una continua simmetria interrotta e bruscamente distrutta da inaspettate torsioni e contorcimenti di busto, braccia e gambe intrappolati al pavimento. Il viso nascosto da una maschera inespressiva e inquietante, inumana e crudele, attraente, magnetica e inequivocabilmente diabolica: la Hexentanz ha saputo spaccare in due il pubblico europeo conquistando invece senza alcuna incertezza quello americano.
Link al video originale Hexentaz
Un respiro cambia tutto nella visione della Wigman: inspirare e espirare Anspannung- Abspanung, il primo momento corrisponde ad una tensione muscolare in cui si concentrano tutte le forze e al secondo invece una distensione muscolare e articolare nell'alternarsi delle quali è racchiuso il segreto dell'energia, della sua liberazione incondizionata e del suo fluire continuo. Concetto precursore e ispiratore delle successive tecniche americane una su tutte la tecnica graham la cui spina dorsale è senza dubbio la respirazione e la conseguente alternanza di contraction-release.
Lontana da quella che era la finalità ballettistica, ossia raccontare storie, e allo stesso tempo da quella che sarà tipica della modern dance americana, ovvero l'interpretazione di disagi umani e tematiche sociali, la Wigman sostiene invece la spersonalizzazione della danza e dell'interprete che si eleva così a veicolo universale di una realtà mai individuale, ma universale. Il danzatore ha una missione: svelare le possibilità, i diversi cammini di un'umanità intera e mai l'intimità e la soggettività dell'interprete. A questo scopo si prestano perfettamente le maschera da cui resta sempre più affascinata: annullano e nascondo il volto che è poi la parte del corpo più caratterizzata e riconoscibile. Nel rapporto con la musica, anche questo estremo e nuovo, Mary Wigman esaspera la sua rottura con la tradizione forzando a tal punto l'indipendenza tra musica e danza da arrivare a far sì che sia la musica a seguire le sue esigenze espressive e non il contrario: rare intrusioni di percussioni caratterizzano i suoi pezzi e accenti e rumori improvvisi pongono in risalto i movimenti ingabbiati in una forte tensione sempre crescente.
La Strega dalla Germania ha colpito la mia fantasia fin da subito e ha ispirato le mie creazioni di danza e di penna imprimendo per sempre e inevitabilmente un carattere oscuro e inquietante a tutto ciò che produco.
Mary Wigman Hexentanz |
Mary Wigman nasce nel 1886 ad Hannover, città nel centro della Germania, e si avvicina al mondo della danza soltanto molto tardi all'età di 24 anni entrando a far parte della scuola di Dalcroze dove però resta appena due anni prima di migrare verso un animo più affine al suo quello di Rudolf Laban suo vero maestro. Da Laban la Wigman apprende un'infinità di nozioni e caratterizzazioni che saranno poi fondamentali per lo sviluppo della sua impronta creativa e interpretativa unica nel suo genere e che la consacrerà come madre dell'espressionismo tedesco nella danza. In continua migrazione nelle principale città del centro Europa, nelle quali si esibirà numerose volte prima di partire per gli Stati Uniti dove riscuoterà enorme successo, ha la capacità di farsi amare incondizionatamente o suscitare una netta repulsione nel pubblico molto spesso confuso e amareggiato per le macabre esibizioni della strega Wigman. La sua creazione più famosa resta senza dubbio la Hexentanz (danza delle streghe) - di cui ci saranno diverse versioni- : scarna, essenziale, cruda, una continua simmetria interrotta e bruscamente distrutta da inaspettate torsioni e contorcimenti di busto, braccia e gambe intrappolati al pavimento. Il viso nascosto da una maschera inespressiva e inquietante, inumana e crudele, attraente, magnetica e inequivocabilmente diabolica: la Hexentanz ha saputo spaccare in due il pubblico europeo conquistando invece senza alcuna incertezza quello americano.
Link al video originale Hexentaz
Un respiro cambia tutto nella visione della Wigman: inspirare e espirare Anspannung- Abspanung, il primo momento corrisponde ad una tensione muscolare in cui si concentrano tutte le forze e al secondo invece una distensione muscolare e articolare nell'alternarsi delle quali è racchiuso il segreto dell'energia, della sua liberazione incondizionata e del suo fluire continuo. Concetto precursore e ispiratore delle successive tecniche americane una su tutte la tecnica graham la cui spina dorsale è senza dubbio la respirazione e la conseguente alternanza di contraction-release.
Martha Graham e Mary Wigman |
Lontana da quella che era la finalità ballettistica, ossia raccontare storie, e allo stesso tempo da quella che sarà tipica della modern dance americana, ovvero l'interpretazione di disagi umani e tematiche sociali, la Wigman sostiene invece la spersonalizzazione della danza e dell'interprete che si eleva così a veicolo universale di una realtà mai individuale, ma universale. Il danzatore ha una missione: svelare le possibilità, i diversi cammini di un'umanità intera e mai l'intimità e la soggettività dell'interprete. A questo scopo si prestano perfettamente le maschera da cui resta sempre più affascinata: annullano e nascondo il volto che è poi la parte del corpo più caratterizzata e riconoscibile. Nel rapporto con la musica, anche questo estremo e nuovo, Mary Wigman esaspera la sua rottura con la tradizione forzando a tal punto l'indipendenza tra musica e danza da arrivare a far sì che sia la musica a seguire le sue esigenze espressive e non il contrario: rare intrusioni di percussioni caratterizzano i suoi pezzi e accenti e rumori improvvisi pongono in risalto i movimenti ingabbiati in una forte tensione sempre crescente.
La Strega dalla Germania ha colpito la mia fantasia fin da subito e ha ispirato le mie creazioni di danza e di penna imprimendo per sempre e inevitabilmente un carattere oscuro e inquietante a tutto ciò che produco.