Io, testimone di professionalità e talento al San Carlo
ph. Federica Capo |
Si è appena concluso al Teatro San Carlo di Napoli, così come nei giorni scorsi alla Scuola di danza del Teatro dell’Opera di Roma, il corso di aggiornamento per insegnanti di danza organizzato da Francesca Bernabini. Durante tutto il fine settimana i partecipanti hanno assistito alle lezioni di tutti i corsi professionali degli allievi della Scuola, compresa la propedeutica, hanno preso parte a momenti di confronto con Anna Razzi, direttrice della Scuola di Ballo, e hanno goduto del privilegio di assistere ad una classe della Compagnia dei professionisti del lirico napoletano. Di questo stesso privilegio ho goduto anche io, grazie a Danzaeffebi, e testimonio in queste righe la disciplina, la partecipazione, l’impegno e la professionalità dei danzatori del Corpo di ballo sancarliano che hanno preso parte alla classe studiando con rigore e concentrazione dal principio alla fine della lezione, cosa questa che non sempre accade in tutti i corpi di ballo.
In Sala Gallizia il Corpo di ballo era quasi al completo, compresi solisti e primi ballerini: Anbeta Toromani, Alessandro Macario, Alessandra Veronetti, Ertu Gjoni, ma se ne potrebbero nominare di più visto che il maître de ballet affida ad una vasta rosa di danzatori i ruoli solistici.
Lienz Chang ha introdotto la classe precisando: “Oggi faremo una classe normale, senza stress per i ballerini” e detto ciò ha cominciato a mostrare il primo esercizio. Alla sbarra il silenzio e la concentrazione erano all’apice e, se nei primi esercizi la personalizzazione e l’approccio all’esecuzione variavano da persona a persona, dopo i plié tutto si è uniformato in uno spettacolo per gli occhi. Piccola curiosità: l’adagio di coda dei rond de jambe è stato volutamente lasciato vuoto cosicché ogni danzatore fosse libero di allungare il corpo secondo le proprie esigenze.
La lezione è proseguita senza interruzioni e una volta cominciati gli esercizi al centro si è avviata una vera e propria gara di perfezione tecnica e virtuosismo. Il primo a strappare un applauso spontaneo e quasi liberatorio è stato Carlo De Martino con un manège di jeté preciso e sfrecciante. Dopo di lui una escalation di meraviglie dello studio e prodigi della tecnica: i giovanissimi da poco entrati nel corpo di ballo tramite concorso, e in diversi casi cresciuti alla scuola del lirico napoletano, confermano la crescita in termini qualitativi della compagnia che vede proprio in questi ultimi un ricambio generazionale rigenerativo.
La classe si è conclusa con l’esecuzione dei virtuosismi e la precisione di Candida Sorrentino, la pulizia di Sara Sancamillo, le linee di Luisa Ieluzzi e la grazia di Annalina Nuzzo hanno predisposto lo sguardo alla straordinaria prestazione della giovanissima Claudia D’Antonio con i suoi fouette con doppia pirouette conclusi con tripla pirouette in punta. Una gioia per gli occhi. E poi ancora i tour à la seconde di Macario, il manège di jeté di un agguerrito Staiano, la classe e la ferocia della Toromani.
Senza ombra di dubbio si può asserire che, alla luce dell’ingresso di nuove leve che stimolano la competizione e l’entusiasmo in sala e in scena, il Corpo di Ballo del Teatro San Carlo ritrova nuova linfa e nelle ultimissime produzioni ha dimostrato l’alto livello che oggi ha saputo raggiungere.
Manuela Barbato
24/02/2015
In Sala Gallizia il Corpo di ballo era quasi al completo, compresi solisti e primi ballerini: Anbeta Toromani, Alessandro Macario, Alessandra Veronetti, Ertu Gjoni, ma se ne potrebbero nominare di più visto che il maître de ballet affida ad una vasta rosa di danzatori i ruoli solistici.
Lienz Chang ha introdotto la classe precisando: “Oggi faremo una classe normale, senza stress per i ballerini” e detto ciò ha cominciato a mostrare il primo esercizio. Alla sbarra il silenzio e la concentrazione erano all’apice e, se nei primi esercizi la personalizzazione e l’approccio all’esecuzione variavano da persona a persona, dopo i plié tutto si è uniformato in uno spettacolo per gli occhi. Piccola curiosità: l’adagio di coda dei rond de jambe è stato volutamente lasciato vuoto cosicché ogni danzatore fosse libero di allungare il corpo secondo le proprie esigenze.
La lezione è proseguita senza interruzioni e una volta cominciati gli esercizi al centro si è avviata una vera e propria gara di perfezione tecnica e virtuosismo. Il primo a strappare un applauso spontaneo e quasi liberatorio è stato Carlo De Martino con un manège di jeté preciso e sfrecciante. Dopo di lui una escalation di meraviglie dello studio e prodigi della tecnica: i giovanissimi da poco entrati nel corpo di ballo tramite concorso, e in diversi casi cresciuti alla scuola del lirico napoletano, confermano la crescita in termini qualitativi della compagnia che vede proprio in questi ultimi un ricambio generazionale rigenerativo.
La classe si è conclusa con l’esecuzione dei virtuosismi e la precisione di Candida Sorrentino, la pulizia di Sara Sancamillo, le linee di Luisa Ieluzzi e la grazia di Annalina Nuzzo hanno predisposto lo sguardo alla straordinaria prestazione della giovanissima Claudia D’Antonio con i suoi fouette con doppia pirouette conclusi con tripla pirouette in punta. Una gioia per gli occhi. E poi ancora i tour à la seconde di Macario, il manège di jeté di un agguerrito Staiano, la classe e la ferocia della Toromani.
Senza ombra di dubbio si può asserire che, alla luce dell’ingresso di nuove leve che stimolano la competizione e l’entusiasmo in sala e in scena, il Corpo di Ballo del Teatro San Carlo ritrova nuova linfa e nelle ultimissime produzioni ha dimostrato l’alto livello che oggi ha saputo raggiungere.
Manuela Barbato
24/02/2015