Ho il dovere di studiare e per fortuna mi piace da morire

Sento forte il dovere di studiare, perché, anche se non si direbbe, questo non è un mondo di stupidi! O per lo meno ce ne sono tanti che sanno molto di molto. E allora io che faccio? Studio! Perché non si dica di avermi colta impreparata, eh no!!!

Divoro libri di danza: tecniche, stili, terminologia, ma soprattutto storia della danza.
Tutto ciò che è storia mi affascina a tal punto da portare il mio libro, e la mia matita, ovunque io vada. A letto  mentre aspetto che la mia piccola si addormenti, nelle pause quotidiane tra un dovere materno e l'altro. Sul divano nei rari momenti in cui sono sola (e per fortuna). In auto, in giro, tra un incontro e un'intervista.

Certo in passato ho già studiato con i miei insegnanti la storia della danza, soprattutto quella modern e contemporanea, ma sento il bisogno irrefrenabile di saperne sempre di più! E allora avanti ad approfondire il balletto - tecnica russa, francese, italiana- con lo spulciare incuriosita un testo sui trattati di danza del '700 che mi ha regalato il mio adorato professore Gargano all'Istituto Filosofico.

Parallelamente in questi giorni studio Nikolais e Cunningham, il gesto astratto, lontano dai significati introspettivi e psicologici delle pioniere della modern. Una danza che esplora il tempo, lo spazio, la sorpresa e che lancia una sfida a quella che era stata la prospettiva dei predecessori. Con i due grandi maestri del contemporaneo la danza torna ad essere arte formale del movimento....si riprende quindi dal balletto quello che del balletto si rifiutava.

Magari mi deciderò a creare delle pagine di storia della danza nel blog...

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