Los Vivancos portano in scena "Aeternum"
Il New York Daily lo ha definito uno spettacolo pericoloso e talmente “hot” da rischiare di vedere andare in fiamme il palcoscenico. Aeternum è l’ultimo lavoro de Los Vivancos compagnia composta da 7 uomini la cui formazione eterogenea – danza, musica e arti marziali- caratterizza tutti gli spettacoli in maniera unica e inimitabile.
Nello spettacolo che propongono all’interno della rassegna “Settembre al Borgo di Casertavecchia” Los Vivancossi esibiscono, non solo come ballerini di flamenco, ma anche performer di contemporaneo, acrobati, circensi, combattenti, illusionisti e testimoni di un folklore tutto latino. Le coreografie hanno visto la collaborazione tra Daniele Finzi Pasca e Julie Hamelin, rispettivamente direttore artistico di alcuni lavori de Le Cirque du Soleil e fondatrice del Cirque Eloize. Un connubio magico fatto di creazioni geniali e inaspettate che per la prima volta riempiono la scena tra le potenti musiche di Fernando Velasquez, la magistrale esecuzione di una tra le più rinomate orchestre al mondo la Budapest Sinphony Orchestra e scenografie al limite del possibile.
Aeternum è una creazione artistica che parla all’uomo della caducità della vita e dell’inarrestabile tempo che scorre e porta via tutto. Niente è per sempre, niente permane, niente resiste. Eppure un antidoto c’è: l’arte. Mediante il gesto creativo è infatti possibile conferire eternità al transitorio, fare in modo che viaggi nel tempo proiettandosi in avanti verso coloro che ancora non sono parlando di chi un tempo fu.
L’arte è eterna e con lei tutto ciò che ne viene sfiorato, investito, plasmato. L’arte è eterna e con il gesto creativo si è investiti di un potere immenso: sottrarre alla macina incessante del tempo, rendendolo immortale, ciò che invece prima era mortale.