San Carlo-Bolshoi 1-0

Va in scena in  questi giorni al Teatro di San Carlo il balletto romantico "le Corsaire" con la partecipazione non solo del corpo di ballo diretto da Alessandra Panzavolta, ma anche di alcuni allievi della scuola di Anna Razzi. Per la serata della prima i danzatori ospiti sono stati i solisti del teatro Bolshoi Maria Aleksandrova, nel ruolo di Medora, e Aleksandr Volĉkov nel ruolo di Conrad.
Il sipario si apre e la nave con cui naufragano i pirati delude non poco, nella grandezza del palco del San Carlo le dimensioni del veliero sono troppo ridotte e le proporzioni risultano ridicole. Per le scenografie si può però dire che la nave sia l'unico neo, infatti il lavoro del maestro Zito ha estasiato ad ogni cambio di scena con sfumature cromatiche dolci e imponenti e con giochi di luci che hanno conferito ai diversi quadri l'atmosfera giusta,  come durante il pas des deux tra Medora e Conrad nella grotta in cui forse di romantico e travolgente erano appunto solo le luci e le scenografie.
In effetti ciò che mi ha delusa, per non dire, disturbata, è stata la totale assenza di trasporto e affiatamento tra i due solisti del Bolshoi che, sfoggiando comunque una buona tecnica, sembravano eseguire variazioni fredde e distaccate dal contesto amoroso. Ci si aspetta molto di più quando in scena entrano i tanto decantati ballerini russi e quando l'interpretazione diventa soltanto esecuzione di una serie di passi l'amarezza è tanta. Due giganti sulla scena che tra gli impeccabili tours à la seconde di lui e i 32 fouettés di lei sembravano avere non pochi problemi con prese e aplomb.
Tanto di cappello invece al salto di qualità del corpo di ballo rispetto alla rappresentazione de lo Schiaccianoci, questa volta in scena, e soprattutto nei momenti di ensamble, tanta armonia tra gli elementi, coordinazione e un impeccabile sincrono. Buona la tecnica  delle tre odalische sui cui volti traspare però una grande emozione che sul corpo diviene tensione e rigidità.  Ottimo Carlo Di Martino che ha saputo guadagnare l'applauso più forte di un pubblico, a mio dire troppo esigente. Bene Alessandro Macario nonostante il suo ruolo, secondario e fin troppo ricco di pantomima, non gli abbia consentito di far sfoggio di sé e della sua bravura.
Bocciato il pubblico decisamente. Volgarmente polemico durante le esecuzioni, irrigidito da pregiudizi ancor prima dell'apertura del sipario e critico su tutto lo spettacolo preso in blocco, atteggiamento questo che da solo fa comprendere la superficialità e la rozzezza dei commenti. È buona norma, per chi non lo sapesse, sostenere sempre e inderogabilmente un artista che si esibisce sul palcoscenico e che si mette in gioco dopo mesi di duro lavoro con gli applausi, come pure sarebbe elegante non abbandonare la sala durante i saluti svuotando le poltrone mentre un intero corpo di ballo, i direttori e i tecnici ri graziano.
Libertà nel gusto e nel giudizio certo, ma bocciare ed etichettare un lavoro come mediocre pare inverosimile laddove invece il risultato è stato buono e le critiche non possono che essere mirate e argomentate.

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