Red Bull BC One Western European Finals
Testa a testa tra i migliori breakers selezionati in sei diversi paesi d'Europa per accedere alla finale mondiale del 30 novembre.
Il 24 settembre a Napoli, al Teatro Bellini, ci sono le Red Bull BC One Western European Finals, il più importante contest di break dance del pianeta in cui si sfidano i bboy vincitori delle selezioni nazionali. Per l'Italia ci sono Froz 27 anni originario di Mosca ma già da qualche anno vive a Milano e Monkey D Alex 26 anni da Messina.
La Red Bull ha scelto Napoli, riconoscendo alla città una lunga tradizione di break dance che, anche se a molti risulta sconosciuta, va avanti da anni tra strade e vicoli e piazze, dal centro storico al Vomero fin dai primi anni '80. Una danza che arriva da lontano, dai sobborghi del Bronx in cui, negli anni '70, i ragazzi afroamericani si sfidavano per le strade tra evolutions e freeze, e che oggi in Europa ha sempre più seguaci: ragazzi che fanno della break dance uno stile di vita che si manifesta non solo nella passione per questo tipo di danza, ma anche e soprattutto nell'abbigliamento, nella gestualità e nel modo di parlare. Si tratta di una fusione della vita europea con quella americana e africana, è una danza in cui la nazionalità si azzera e ci si affronta sullo stesso terreno e nello stile universale e libero del breaking: libero dalle accademie, libero dalle divise omologanti, libero dalle gerarchie di corsi e classi. Il breaker è a tutti gli effetti un ballerino, con la differenza che ha scelto come palcoscenico la strada, come insegnante l'esperienza e come obiettivo la libertà.
Il 24 settembre a Napoli, al Teatro Bellini, ci sono le Red Bull BC One Western European Finals, il più importante contest di break dance del pianeta in cui si sfidano i bboy vincitori delle selezioni nazionali. Per l'Italia ci sono Froz 27 anni originario di Mosca ma già da qualche anno vive a Milano e Monkey D Alex 26 anni da Messina.
La Red Bull ha scelto Napoli, riconoscendo alla città una lunga tradizione di break dance che, anche se a molti risulta sconosciuta, va avanti da anni tra strade e vicoli e piazze, dal centro storico al Vomero fin dai primi anni '80. Una danza che arriva da lontano, dai sobborghi del Bronx in cui, negli anni '70, i ragazzi afroamericani si sfidavano per le strade tra evolutions e freeze, e che oggi in Europa ha sempre più seguaci: ragazzi che fanno della break dance uno stile di vita che si manifesta non solo nella passione per questo tipo di danza, ma anche e soprattutto nell'abbigliamento, nella gestualità e nel modo di parlare. Si tratta di una fusione della vita europea con quella americana e africana, è una danza in cui la nazionalità si azzera e ci si affronta sullo stesso terreno e nello stile universale e libero del breaking: libero dalle accademie, libero dalle divise omologanti, libero dalle gerarchie di corsi e classi. Il breaker è a tutti gli effetti un ballerino, con la differenza che ha scelto come palcoscenico la strada, come insegnante l'esperienza e come obiettivo la libertà.