La mia intervista a Fortunato Angelini e Tomoko Furuya Hristov pubblicata su Campadidanza mag


Fortunato Angelini, danzatore e insegnante napoletano, vive a Londra ormai da anni e dopo aver collezionato numerosi successi come danzatore – Euregio Tanz Forum Olanda; Opera Royal de Wallonie Liegi; Movimento Danza Italia; Just Feel It Giappone, Secret Cinema Inghilterra e con la Royal Opera House  – oggi è docente di danza contemporanea al Bird College (Greenwich University) di Londra.









Tomoko Furuya Hristov vince il prestigioso Prix de Lausanne nel 1991 e due borse di studio la prima per la Scuola del Balletto di Amburgo e la seconda per quella del Royal Ballet. Dopo 10 anni di straordinaria carriera con il Royal Ballet oggi insegna danza classica al Bird College.













Entrambi hanno lavorato a Napoli al progetto Sant’Elmo in Danza organizzato dall’Associazione AMA Napoli che proprio nei giorni scorsi ha visto la partecipazione di numerosi danzatori ai workshop organizzati nelle diverse discipline: classico, contemporaneo, jazz, hip hop. Durante la kermesse hanno assegnato due Borse di Studio per una Summer School al Bird College ai danzatori: Carmen Di Lorenzo (Scuola Professionale D’Arte  di Danza Fabio Molfesi) e Antonio Moio (Ballet Teatro Scuola Rossella Rossi).


Intervista

Quali sono le vostre impressioni sul workshop appena concluso?

Tomoko Furuya Hristov: Ottime, sono davvero contenta. Io ho tenuto lezioni di classico e la mia classe contava più di 20 partecipanti per volta.

Fortunato Angelini: Anche io posso ritenermi soddisfatto e mi sono avvicinato ai suoi stessi numeri. Considerando che l’evento ha vantato poca visibilità e altrettanto poca pubblicità direi che il successo è stato grande.

Tomoko, cosa ne pensi del livello tecnico di danza classica che hai incontrato qui?

Per i miei gusti personali trovo che la preparazione degli arti inferiori sia eccellente: forza e precisione, ma il busto e le braccia sono poco fluidi e troppo statici. Non voglio dire che sia sbagliato far lavorare i danzatori considerando molto la tecnica delle gambe e dare la priorità a questo aspetto, però è bene anche lasciar danzare il lato superiore del corpo in maniera più fluida preparandosi quindi alla scena.

A parte le scuole di ballo del teatro alla Scala, l’Accademia di Roma e il San Carlo si può dire che lo studio della danza in Italia sia una realtà più nelle mani dei privati che dell’istituzione pubblica. Questo comporta anche una libertà senza argini dal punto di vista normativo per l’apertura e la direzione di centri di studi. In Inghilterra com’è la situazione? Entrambi insegnate in una Università di arti performative in cui si rilascia una vera e propria laurea, situazione surreale per noi qui. Cosa pensate di questa dimensione italiana completamente deregolamentata e che dal punto di vista del rilascio di un attestato finale non ha nessun valore?

Fortunato Angelini: In Inghilterra per insegnare bisogna avere la laurea, io per primo pure se avessi ballato 20 anni in una compagnia non avrei mai potuto insegnare. Ho quindi dovuto prima laurearmi in arti performative e poi ho potuto cominciare ad insegnare danza contemporanea. E lo stesso vale per Tomoko, pur essendo stata per 10 anni nella Royal Ballet Company ha dovuto conseguire una laurea (BA) per diventare insegnante.

Tomoko Furuya Hristov: Le scuole private di danza in Inghilterra non ci sono quasi per niente. Da piccoli si ha la possibilità d’incontrare la danza in una sorta di doposcuola per poi decidere di entrare alla Royal Accademy. Quando si vuole poi accedere al Bird College, e quindi all’università, non bisogna presentare nessun tipo di documento che attesti di aver studiato danza prima. Si ha l’occasione di riscoprirsi artisti anche a 18 anni e cominciare il proprio percorso formativo nelle Performing Arts.  Al Bird College i docenti vedono nei ragazzi, non la preparazione che hanno al momento del loro arrivo, ma il loro potenziale e fanno di tutto per incoraggiarlo e ampliarlo con la finalità di formare dei professionisti.

Che tipo di laurea si consegue al Bird College?

Fortunato Angelini: La laurea è unica, nel senso che non si divide in danza, canto o recitazione, ma è in Arti Performative e quindi dà la possibilità di intraprendere qualunque strada.

Come mai la decisione di creare questo ponte tra il Bird College di Londra e Napoli?

Fortunato Angelini: Questo progetto nasce dal desiderio di far conoscere a tutti i danzatori la realtà europea. All’estero c’è ormai da decenni la possibilità di formarsi e studiare in ambito universitario e conseguire una laurea in arti performative. Con questo non voglio dire di andar via di qui, anzi al contrario, voglio spronare i giovani ad andare ad esempio in Inghilterra a studiare e prendere una laurea per poi tornare qui con un bagaglio culturale immenso e con la preparazione necessaria ad essere un ottimo ballerino e soprattutto un ottimo insegnante. Fine ultimo poi è sensibilizzare le forze politiche affinché comprendano che in Italia c’è bisogno di fondare le Università della danza e delle Performing Arts in generale. Ma probabilmente è qualcosa che non vedremo né io, né tu, né i nostri figli. Per cominciare abbiamo conferito due borse di studio per un corso estivo al Bird College…primo piccolo tassello.

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